Lo spazio di questo 'laboratorio' allestito da Roberto Vecchiarelli propone uno sguardo molteplice e ampio ad una serie di “reperti”: non solo quelli antichi per lo più piceni, ma a tutte le tracce presenti sia nelle mura del castello (i resti del palazzo del Castiglione, le pietre, i materiali, i resti dei piceni) che nei punti di fuga dello sguardo (il mare, le colline, i prodotti della terra). 

Tutti insieme, volutamente mescolati e affiancati senza ordinarli per il loro valore ma per l’importanza che hanno in quanto testimonianza di un territorio ricco di storia e di cultura, essi diventano “reperti” di una o più narrazioni, seguendo un esempio d’eccellenza: quello dell’artista Michele Provinciali, che è vissuto nella casa proprio alle spalle del Laboratorio/Museo delle colline.

Il fine è di innescare e mettere insieme una pluralità di sguardi: quello del piceno intagliatore di steli in arenaria, o quello poetico di Francesco Mingucci e Romolo Liverani (testimoni del passato), quello attento dell'archeologo oppure quello letterario e non ultimo  quello che suggeriamo al 'novello' passeggiatore. 

Infatti sono esposti anche i reperti raccolti già in diverse occasioni durante i viaggi e soprattutto durante i walkscape, camminate per conoscere il territorio, condotto nel borgo e nel sentiero Santa Croce.

Organizzazione: Etra (Antonella Micaletti)

Concept: Roberto Vecchiarelli 

Allestimento e foto: quatermass-x (Roberto Vecchiarelli, Mervat Alramli e Alessandra Romagnoli)

Laboratori didattici: Antonella Micaletti e Mervat Alramli

Documentazione: Biblioteca Oliveriana